(Rima)neggiando le parole… buon anno!

Gennaio: oh che noia, oh che paura, qui ci serve disinvoltura! Perché sei un mese un po’ pazzo, perché sei un mese un po’ del ca… somai. CASOMAI.

Febbraio: ho coriandoli dappertutto, se ne vuoi te li rutto. Mi son finiti persino in pancia, ma ti sei vestito da arancia? Che mascherina divertente, Madò sto rutto è fetente.

Marzo: ho uno zio che vive a Tarzo e che s’è buscato la polmonite, farà il botto come dinamite? Uno starnuto e ancor di più, ad aprile arrivaci tu.

Aprile: polline a gran folate, allergie a valangate – E se fa brutto c’è chi scia – me l’ha detto la Maria. La Maria del Millelire, ma Pasqua è ad aprile?

Maggio: una fetta di formaggio! Perché le ciliegie son roba d’altri tempi, in arrivo cambiamenti. Piove l’acqua, scalda il sole, ti va una pizza, cara Jole?

Giugno: scaldiamo i motori, ci si diverte a priori! Perché nell’aria è già estate e le feste son esagerate. Chiama anche la tua amica, in quanti siamo sulla Micra? Fatti in là e lasciala salire, destinazione via Bafile.

Luglio: sto seduto su uno scoglio, sto guardando il lungomare, all’orizzonte il litorale. E mi brucio e mi scotto, mi sbilancio e vado sotto. Ho bisogno delle ferie, sono un sacco di macerie.

Agosto: hai gonfiato i braccioli e ciucciato i ghiaccioli? Hai pompato il canotto e aggiustato il cruscotto? Allora parti e vai lontano, buone vacanze e torna sano.

Settembre: in palestra, solo minestra, ad un corso, ma solo un morso, lunedì ricomincio, mi ci metto, mi cimento, lo prometto. Hai fatto i compiti? Finite le ripetizioni? Quanti progetti e quante parole, ma nei fatti? Tanta prole.

Ottobre: zucche vuote e morti viventi, non è Halloween, sono i parenti. Nessuna offesa, è uno scherzetto, festa in cimitero, vuoi un dolcetto?

Novembre: nebbia fitta che ti fotte, influenza che ti stende, fuggi fuggi generale, quanto manca a Natale?

Dicembre: bianco come il latte, rosso come il vino, questo è il mese del Divino. Ma oltre al sacro c’è il profano e io ti adoro Oh mio Divano! A te rivolgo la mia letterina, caro Babbo scelgo quello in vetrina. Grande, soffice e spazioso, vorrei un tempo assai ozioso. E con questa finiamo in stile, ci si rivede… in via Bafile!

Buon anno!

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