di un bosco ritornato e di quel che non sapevo 👓

Io non sapevo che in Italia ogni anno muoiono sei, dico sei, persone uccise dalle vacche al pascolo e zero, sottolineo zero, sbranate dai lupi. Che le mucche non fossero animali così buoni e mansueti ne avevo una mezza certezza (vedi alla voce “Ricordi d’infanzia”, capitolo “Anni 3”: quella bestiolona che mi viene contro, un po’ troppo contro, mentre mammina sorridente mi scatta una foto in Pian Cansiglio, io disperata in fuga).

Non sapevo nemmeno che in assenza del Viagra gli eschimesi sfruttano le proprietà afrodisiache di un fungo velenoso facendolo prima mangiare alle renne e bevendone poi l’urina. Ne deriva che:

1. Effettivamente ognuno si arrangia con quel che ha.

2. Cosa non si fa per una scopata (in tutta la mia eleganza linguistica).

E poi naturalmente i licheni che succhiano sostanze nutrienti dalle rocce, i camosci che sfidano la forza di gravità e i cervi che mentre combattono non si fanno mezzo graffio, nel totale rispetto dell’avversario e della fatica che ha fatto per crescere così tanto e bene.

Oltre a questo ovviamente c’è stato molto altro, ma lo spoiler di un libro non è mai gradito, o no?

Grazie Giancarlo Ferron per l’incontenibile entusiasmo e la valanga di informazioni estremamente interessanti che mercoledì scorso ci hai trasmesso: è stato davvero coinvolgente ed emozionante ascoltarti in Ferramenta Livenza e leggere le tue parole ne “Il ritorno del bosco”.

Alla prossima avventura!

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13 pensieri riguardo “di un bosco ritornato e di quel che non sapevo 👓”

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