
Di queste ore trascorse insieme a Pordenonelegge avrei voluto scrivere cose sceme e divertenti, della colazione a suon di wurstel da Peratoner, dei cento discorsi iniziati e dei zero conclusi. Del piacere e del privilegio di sederti accanto.
E invece.
Tu come una batteria sempre carica, alla carica. Una Duracel con la chioma. Un vulcano di energia ho detto io. Una marea che ti investe ha detto Massimiliano.
Una batteria che però ad un certo punto, un punto di merda siamo tutti d’accordo, si esaurisce, si spegne. Per noi un tuono, una mitragliata, una bomba atomica.
Paola Bella, lasci un silenzio assordante che mal si addice all’incontenibile energia che trasmettevi. Per vicinanza o per la semplice fortuna di averti sfiorata eravamo, siamo, tutti carichi di te.
Ora, sulle spalle e nel cuore, abbiamo un carico ben diverso.
Paola Bella, ti sono grata per tutte le cose che sai.
Ciao, Signora Bella.
Ciao, Paola.