Che regalo, Sior Lino!

Metti una sera con Zanussi, Winnie The Pooh e un abitino altamente sintetico.

Riassunto sintetico. Premesso che venerdì sera l’azienda era piena di gente e che il mio turno di saluti e ringraziamenti al microfono era previsto per fine serata, che significa agitazione e palpitazioni dal minuto zero in poi, che vale a dire anche godersi più o meno niente di ciò che sta nel mezzo, porca vacca il mio abitino nuovo in tessuto altamente sintetico, però vintage eh, non me l’aveva mica messa a preventivo quella gran sudata così poco parigina, che con le ben note fragranze francesi nulla, sottolineo nulla, aveva in comunque. Capra io, per dirla alla Sgarbi.

Winnie The Pooh. Qualcuno degli ospiti di certo ha acquistato la mia copia del libro Lino Zanussi. La grande biografia, che ho letto quasi per intero, e in questo quasi c’è appunto il mio mini segnalibro di Winnie The Pooh. Mitica Sabrina di Edizioni Biblioteca dell’Immagine che ha venduto praticamente tutto, se non la blocco pure piante e sedie, e buona pace e grasse risate a chi, sfogliando le pagine di Piergiorgio Grizzo e Carlo Sam, troverà un orsetto con le zampe nel vaso di miele.

Paola Signora Bella. Sorprese felici che annacquano gli occhi e ingroppano la gola: ho conosciuto per l’appunto Sabrina, figlia maggiore di Paola, storica socia, amica fraterna di Massimiliano Santarossa e cuore pulsante, anima vulcanica di Edizioni Biblioteca dell’Immagine, che a settembre ci ha fatto uno scherzo brutto, se ne andata così, di punto in bianco. Io Sabrina l’avevo solo intravista tempo fa, ma conoscerla è stato un regalo. Perché è consolatorio, ammirevole e incoraggiante vedere che la vita continua, che i progetti crescono e maturano (siano essi libri o figlie), che la gioia sopravvive, che il sorriso c’è, nonostante tutto. Che la ragazza è tosta, vivace, competente, una forza della natura. Che il sangue non è acqua. Che Paola Signora Bella non la smette di sorprenderci spargendo tesori come polvere di stelle, a cascata da lassù. Grazie Paola, ovunque tu sia.

Che savoir faire Sior Lino. Lino Zanussi ha fatto molto, moltissimo, pur sentendosi mai arrivato, mai veramente soddisfatto, mai all’altezza di un laureato. Eppure ha gettato le basi del nostro benessere, di un’economia più che florida, ci ha dato cultura e formazione, agio e disciplina. Sempre con riservatezza e sobrietà, anche quando si godeva la vita lontano dai riflettori. Alle feste a Cortina, in barca a Jesolo, fra i quadri di Villa Ronche, nelle stanze dei bottoni della Zanussi.

Mi sarebbe piaciuto esserci (stata). In quel senso là, Sior Lino.

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