Scusa ma resto qui (molto volentieri)

in compagnia di Alessandro Barbaglia e Odette Copat.

Già che sulla soglia m’imbatto in Odette Copat è cosa che promette molto bene perché proprio non sapevo fosse lei la moderatrice dell’incontro; baci e abbracci a profusione, ma guarda un po’ che bella sorpresa.

Poi entro in sala Canevon e trovo diecimila ragazzini, per una volta non dotati di smartphone ma superdotati di libro, e che libro: Scusa ma resto qui di Alessandro Barbaglia, una storia epistolare a colpi di WhatsApp che suscita lacrime e risate, smuove quesiti e pretende risposte.

Dopo di che si inizia: la presentazione è diretta e sincera, nel senso che Barbaglia ha un’empatia immediata e assoluta che può essere solo spontanea, per niente costruita. Beato lui e bravo lui, io con gli adolescenti sono piuttosto negata.

Comunque: il romanzo prende, emoziona, fa riflettere. Comprato, non ancora letto, in scalpitante attesa sul comodino. Talmente in linea con il mio mood che ho pure lo smalto in tinta copertina. Che stile, eh?

Infine, la foto di rito: da sinistra a destra, la scrittrice Odette Copat, il vice sindaco di Brugnera Silvia Piovesana, lo scrittore Alessandro Barbaglia, la Secchiona cioè io, la curatrice di Pordenonelegge Valentina Gasparet.

Ed è solo martedì mattina 😍👓

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