Le cronache, quelle vere.
Intanto vi dico che l’ho già letto, questo libro che di letti ne contiene tanti, anche troppi. E poi vi suggerisco con fervore di fare altrettanto, semplicemente perché ci sono delle cose che vanno sapute e queste vanno, eccome se vanno.
Nel mentre, vi aspetto all’incontro che faremo settimana prossima in Ferramenta Livenza, in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, per confrontarci su storia e attualità, partendo dal romanzo di Rossella Menegato.

Infine, tra le numerose e illuminanti informazioni che ho appreso leggendolo, ho scoperto che per la guerra (la Seconda Guerra Mondiale) partivano anche le prostituite, regolarmente abilitate al meretricio militare, perché le necessità delle truppe andavano tutelate, i bisogni e gli impulsi degli uomini andavano gestiti, con il fine ultimo di evitare stupri con le donne del luogo e omosessualità.
Sì insomma: abili e arruolate. Io che pensavo ci fossero soltanto le Crocerossine, e invece.
E invece di uomini deplorevoli sempre pieno è il mondo, anche (o a questo punto soprattutto) nello sfacelo totale delle guerra, dove la vicinanza con la morte dovrebbe mostrarti il valore della vita, dove dovresti pensare a sopravvivere e non a svuotarti dentro a qualcun altro.
Sospiro. Vi aspetto venerdì, ci conto.
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