Altro che Narnia

Le cronache, quelle vere.

Intanto vi dico che l’ho già letto, questo libro che di letti ne contiene tanti, anche troppi. E poi vi suggerisco con fervore di fare altrettanto, semplicemente perché ci sono delle cose che vanno sapute e queste vanno, eccome se vanno.

Nel mentre, vi aspetto all’incontro che faremo settimana prossima in Ferramenta Livenza, in concomitanza con la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre, per confrontarci su storia e attualità, partendo dal romanzo di Rossella Menegato.

Infine, tra le numerose e illuminanti informazioni che ho appreso leggendolo, ho scoperto che per la guerra (la Seconda Guerra Mondiale) partivano anche le prostituite, regolarmente abilitate al meretricio militare, perché le necessità delle truppe andavano tutelate, i bisogni e gli impulsi degli uomini andavano gestiti, con il fine ultimo di evitare stupri con le donne del luogo e omosessualità.

Sì insomma: abili e arruolate. Io che pensavo ci fossero soltanto le Crocerossine, e invece.

E invece di uomini deplorevoli sempre pieno è il mondo, anche (o a questo punto soprattutto) nello sfacelo totale delle guerra, dove la vicinanza con la morte dovrebbe mostrarti il valore della vita, dove dovresti pensare a sopravvivere e non a svuotarti dentro a qualcun altro.

Sospiro. Vi aspetto venerdì, ci conto.

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Io ti respiro

C’è un luogo chiamato abbraccio
dove finiamo e iniziamo insieme,
dove non distinguo più chi sono io o chi sei tu.
Siamo braccia che si intrecciano,
corpi che si respirano,
frequenze che si sintonizzano.

C’è un luogo chiamato abbraccio
dove lasciamo alle spalle le storie
e la frenesia della giornata,
i tuoi riccioli sul mio petto,
sai di caramello e bolle blu.

C’è un luogo chiamato abbraccio
dove tu sei il mio respiro,
la mia resa, il mio sollievo
e null’altro conta più.

A Luna e Edoardo, i miei bambini, il mio respiro.

Scusa ma resto qui (molto volentieri)

in compagnia di Alessandro Barbaglia e Odette Copat.

Già che sulla soglia m’imbatto in Odette Copat è cosa che promette molto bene perché proprio non sapevo fosse lei la moderatrice dell’incontro; baci e abbracci a profusione, ma guarda un po’ che bella sorpresa.

Poi entro in sala Canevon e trovo diecimila ragazzini, per una volta non dotati di smartphone ma superdotati di libro, e che libro: Scusa ma resto qui di Alessandro Barbaglia, una storia epistolare a colpi di WhatsApp che suscita lacrime e risate, smuove quesiti e pretende risposte.

Dopo di che si inizia: la presentazione è diretta e sincera, nel senso che Barbaglia ha un’empatia immediata e assoluta che può essere solo spontanea, per niente costruita. Beato lui e bravo lui, io con gli adolescenti sono piuttosto negata.

Comunque: il romanzo prende, emoziona, fa riflettere. Comprato, non ancora letto, in scalpitante attesa sul comodino. Talmente in linea con il mio mood che ho pure lo smalto in tinta copertina. Che stile, eh?

Infine, la foto di rito: da sinistra a destra, la scrittrice Odette Copat, il vice sindaco di Brugnera Silvia Piovesana, lo scrittore Alessandro Barbaglia, la Secchiona cioè io, la curatrice di Pordenonelegge Valentina Gasparet.

Ed è solo martedì mattina 😍👓

La staffetta è un gioco di squadra

Traguardi che in realtà sono inizi.

Che poi non è un gioco e nemmeno un lavoro, magari lo fosse, è più che altro il mio progetto creativo senza compromessi post ufficio e post famiglia, a volte anche durante tutto ciò, lo ammetto, che mi rende felice felice.

In sintesi sto parlando di questo blog: in bene e in male (più in bene però, dai) acqua del mio mulino. Che, come tale, a volte prende percorsi inaspettati, arrivando in luoghi nuovi: in questi giorni sono sbarcata a Udine dove, grazie alla beneficienza (è davvero il caso di dirlo) di Bottega Errante Edizioni (per gli amici BEE), sono poi giunta in Romania.

Insomma, fiduciosi della mia attività di blogger, mi hanno regalato il libro “Non è il paese di Dracula” di Paolo Ciampi, per sapere cosa ne penso.

La mia espressione gioiosa…
…grazie al mio primo vero libro staffetta.

LA SODDISFAZIONE CHE HO NEL CUORE: OTTENERE LA FIDUCIA DI UNA CASA EDITRICE CHE NON MI CONOSCE DI PERSONA MA CHE RICONSOCE IL MIO IMPEGNO CON I LIBRI.

Sono molto felice di questa cosa, molto orgogliosona di me che sono partita da zero e qualche passo lo sto facendo e molto, molto grata a chi mi sta aiutando in questo percorso fra le pagine di saggi e romanzi: è vero, verissimo, che i risultati migliori si ottengono in squadra… come quando si gioca in staffetta.

Anche se poi, alla fin fine, proprio un gioco non è. PASSIONE VERA, ecco cos’è.

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Demi Moore or Less

Questa cosa che la divina Demi Moore non assomigli più alla divina Demi Moore mi fa un po’ strano.

Non credo, perché è evidente, che i fattori di maggior cambiamento siano stati il tempo o la vita: inesorabili, imprevedibili, democratici. Il contributo più importante è arrivato da un’altra fonte: quella dell’eterna giovinezza chirurgica.

E mi chiedo il perché.

Forse perché varcati i sessanta, se vuoi continuare a lavorare, in barba al più che dimostrato talento, devi comunque attenerti a certi standard estetici hollywodiani?

Perché le vicissitudini della vita ti hanno minato l’autostima?

Perché è solo questione di vanità e di mezzi con cui assecondarla?

Perché nonostante tutto, non ti basti mai?

Perché hai problemi mentali che curi dal medico sbagliato?

Perché ti senti sempre sconfitta dal confronto?

A me questa cosa che la divina Demi Moore non assomigli più alla divina Demi Moore mi fa anche un po’ paura, perché se è successo a lei che è davvero Moore, cosa potrebbe succedere a una normalissima Less?

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#amoleggere perché..

Il mio pordenonelegge 2025.

Dio che metti al mondo Scrittori e Scrittrici, ti prego, continua così. #amoleggere perché la Scrittura aiuta a capire e capire migliora gli Uomini.

Con Toni Capuozzo a Villa Varda.
Con Viola Ardone al Capitol.

I regali quelli belli, inaspettati e fatti con il cuore, da parte di Edizioni Biblioteca dell’Immagine: amici nuovi e autentici, persone vere, di sostanza. Che, manco a dirlo, ho conosciuto grazie ai Libri. #amoleggere perché i libri sono ponti che uniscono le persone.

Gli amici e le amiche di EBI.
Il regalo inaspettato.
EBI in tutto il suo splendore.

Costruire il futuro è un progetto che inizia nel presente. “Battesimo del Libro” per i miei bambini al loro primo pordenonelegge. #amoleggere perché le buone abitudini vanno insegnate e le passioni trasmesse.

Edoardo e Luna al loro esordio al festival.
Immancabili regalini.

Momenti che mi rendono felice: camminare nella mia città, entrambe immerse nei Libri. #amoleggere perché le Storie mi portano ovunque, pur rimanendo qua.

Dedicato a Paola Tantulli.
Cose che non bastano mai!
Baciati dal sole.

La fortuna di vivere a due passi da Pordenone. La gratitudine per una manifestazione (di cultura, di condivisione, di approfondimento) come questa. Grazie pordenonelegge!

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