C’è un luogo chiamato abbraccio
dove finiamo e iniziamo insieme,
dove non distinguo più chi sono io o chi sei tu.
Siamo braccia che si intrecciano,
corpi che si respirano,
frequenze che si sintonizzano.
C’è un luogo chiamato abbraccio
dove lasciamo alle spalle le storie
e la frenesia della giornata,
i tuoi riccioli sul mio petto,
sai di caramello e bolle blu.
C’è un luogo chiamato abbraccio
dove tu sei il mio respiro,
la mia resa, il mio sollievo
e null’altro conta più.
A Luna e Edoardo, i miei bambini, il mio respiro.