Sarebbe bello fosse soltanto rosa e bianca, ma tant’è.

Se la cronaca fosse soltanto rosa, o tutt’al più bianca, passeremmo dall’intrattenimento leggero alla divulgazione dei fatti generali, senza sostare sulla nera, intrisa di crimini e omicidi, evitando perciò anche il nastro giallo, che delimita il fu campo d’azione della delinquenza e il rosso, a sostengo della solidarietà alle donne, vittime incessanti di femminicidi all over the word.
Di violenza sulle donne, di patriarcato, di cultura, di storia e sociologia abbiamo parlato venerdì scorso con l’autrice Rossella Menegato, che nel suo curatissimo libro “Cronache di una casa chiusa” racconta della vita nelle case di tolleranza durante fascismo e Seconda Guerra Mondiale, e ragionavamo che a distanza di settant’anni qualcosa è stato migliorato, ma c’è ancora molto da fare. Partendo dall’educazione, prima di tutto. Educazione al rispetto dell’essere umano.
Scrive Rossella: “Chiusa, fra queste mura, vedo il mondo a fettine. Strisce di umanità, di cielo, di prati, di alberi, di animali. Strisce di sole accecante o pioggia battente. Strisce. Come il mio cuore totalmente ricoperto da bende per ogni ferita inflitta, dolore ricevuto, promessa mancata. Strisce diventate con il tempo impermeabili che mi permettono quindi di sopravvivere.”
Ci vediamo mercoledì 3 dicembre alle 18.00, sempre in Ferramenta Livenza, con Tiziana Agostini e il suo “Costruire la parità” per continuare il dibattito.
Vi aspetto, ingresso aperto a tutti e tutte 👓
